Il canto delle sirene
Si
racconta che le sirene,
malgrado l'aspetto dolce
e seducente, siano spiriti
di morti reincarnati perché
respinti dall'Aldilà;
non si considerano non-morti,
ma sono ugualmente maligne
ed assetate di sangue.
Esse attendono
le loro prede appostate
sugli scogli: quando una
nave si avvicina, ne attirano
a sè l'equipaggio
con la magia del loro
canto e ne fanno un orrido
banchetto.
Il
canto delle Sirene è
udible sino a 200 metri;
tutti gli uomini entro
questo raggio ne restano
incantati... abbandonano
qualunque azione e si
gettano a nuoto per
raggiungerle. Se non
annegano prima, si lasciano
poi uccidere senza opporre
resistenza.
Le Sirene continuano
a cantare finché
la nave si trova a portata
d'orecchie ma, appena
smettono di cantare,
tutti coloro che ne
erano stati stregati
tornano normali.
Coloro che si tappano
in tempo le orecchie
con della cera, o che
vengono protetti con
qualche incantesimo,
restano totalmente insensibili
alla magia del canto.
Le donne, naturalmente,
sono immuni dall'incantamento
delle sirene.
Il canto delle sirene
(F. De
Gregori)
Non sarà il
canto delle sirene
che ci innamorerà,
noi lo conosciamo
bene, l'abbiamo sentito
già,
e nemmeno la mano
affilata,
di un uomo o di una
divinità.
Non sarà il
canto delle sirene
in una notte senza
lume,
a riportarci sulle
nostre tracce,
dove l'oceano risale
il fiume,
dove si calmano le
onde,
dove si spegne il
rumore.
Non sarà il
canto delle sirene,
ascoltaci o Signore.
Mio padre era un marinaio,
conosceva le città,
mio padre era un marinaio,
partito molti mesi
fa.
Mio figlio non lo
conosce, mio figlio
non lo saprà,
mio padre era un marinaio,
partito molti mesi
fa.
Non sarà il
canto delle sirene,
nel girone terrestre,
ad insegnarci quale
ritorno, attraverso
alle tempeste,
quando la bussola
si incanta, quando
si pianta il motore.
Non sarà il
canto delle sirene
a addormentarci il
cuore,
quando l'occhio di
Ismaele
si affaccia da dietro
il sole,
e nella schiuma della
nostra scia
qualcosa appare e
scompare.
Non sarà il
canto delle sirene
che non ci farà
guardare.
Mio padre era un marinaio
e andava a navigare,
se l'è portato
il vento, se l'è
portato il mare.
Mio padre era un marinaio,
girava le città,
mio figlio non le
conosce, ma le conoscerà.
Non sarà il
canto delle sirene
che ci addormenterà,
l'abbiamo sentito
bene, l'abbiamo sentito
già,
ma sarà il
coro delle nostre
donne,
da una spiaggia di
sassi.
Sarà la voce
delle nostre donne,
a guidare i nostri
passi,
i nostri passi nel
vento, e il vento
ci prende per vela.
Sarà di ferro
la sabbia, sarà
di fuoco la terra.
Ascoltaci o Signore,
perdonaci la vita
intera.
Mio padre era un marinaio,
conosceva le città,
partito il mese di
febbraio di mille
anni fa,
mio figlio non lo
ricorda, ma lo ricorderà,
mio padre era un marinaio,
mio figlio lo sarà.